sabato 31 gennaio 2015

loop

C'erano una volte le sere d'estate a Parigi, quando tornavo a casa con l'ultimo metro e ascoltavo Ribs in loop nell'ipod, e mi sentivo felice, ma triste allo stesso tempo. O prima felice e poi triste. O viceversa.

The drink you spilt all over me
"Lover's Spit" left on repeat
My mum and dad let me stay home
It drives you crazy getting old


Mi ricordo il giorno del mio primo compleanno a Parigi. La città la sentivo ancora nuova, tutta da esplorare, la mattina mi sono alzata di buonora, sono andata a in bicicletta ad andare a mangiare in un ristorante coreano che avevo trovato su internet, che quando però sono arrivata lì non esisteva più. Ho scoperto una chiesetta molto bella, un quartiere un pò giusto all'angolo con Strasbourg Saint-Denis, molto colorito, ma da cui ero scappata a gambe levate quando mi sono trovata in una via di parrucchieri da donna tutti neri, tutti con parrucche treccine, e io che avevo paura che mi facessero lo scalpo, e allora via in bicicletta con i capelli sciolti al vento. E poi la decisione di cambiare direzione, cambiare zona della città, in fondo era una bella giornata di sole, e allora me ne sono andata sulla Senna, verso Austerlitz, verso quella roba verde futuristica che poi ha preso il nome di Nuba, e la Biblioteca Francois Mitterand, che finora avevo visto solo disegnata sulle cartine, che sì, è abbastanza grande che ce la disegnano spesso. E il sole caldo, la salita in bicicletta, l'acqua gratis di Parigi, benedetta, e pure frizzante. Il Food truck che vanno di moda a Parigi, Fish and Chips come regalo di compleanno, seduta sulle scale guardando la Senna e ascoltando la musica del Batofar. Il venticello, la tranquillità, le telefonate a casa, io di un anno più vecchia, in una città diversa, un'altra ancora.

E poi chissà perchè, tornata a casa, dove essermi comprata un bel vestito a pois, uno che avevo già visto da tempo ma che il giorno del mio compleanno ho avuto una buona scusa per comprare, chissà perchè, sono scoppiata nel più lungo dei pianti, come non piangevo da tempo. Mi sentivo sola. Il giorno del mio compleanno, tutta sola, in una città nuova, e un vestito nuovo.

Ora è inverno. Ho comprato ancora dei vestiti nuovi e delle scarpe nuove, ma sono ancora in quella città, che non ho ancora finito di esplorare.

Non so perchè stasera mi sia venuta in mente questa storia. Forse perchè stasera, tornando a casa con l'ultimo metro, ho ascoltato ancora Ribs, sotto un'inizio di pioggerellina, come in quelle sere d'estate in cui correvo per cercare di raggiungere casa, che allora non era ancora casa mia, prima che iniziasse il temporale. Ma stasera, a differenza dell'estate, la pioggerellina non si è trasformata in tempesta. Probabilmente si trasformerà in neve.

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