martedì 31 luglio 2012

Annalinda va alla polizia

13 minuti di attesa alla fermata dell'autobus a Comasina. Si, perché in realtà l'autobus passava davanti la stazione di polizia ma io son scesa prima dei binari del treno, quindi la strada era bloccata dalla ferrovia, e le opzioni erano scendere in metro e passare dall'altro lato oppure quello che ho fatto io, ovvero camminare su una strada riservata alle solo auto. Ma la signora con la barba che mi ha dato le indicazioni m'ha detto 'vai che c'è il marciapiede, vai che ci passano tutti'. Si, forse ci passano gli arabi ubriachi di sera, i cinesi in bicicletta che quelli vanno dappertutto con i loro carretti. Non le ragazzette vestite carine con il vestito a pois corto e i capelli lunghi sciolti e fluenti (in realtà trattasi di vestito sciatto, e capelli da lavare dati i 40 gradi all'ombra della pensilina dell'autobus). Comunque, il marciapiedi non era poi proprio largo, le auto a tutta velocità che prendono la rincorsa in discesa per la salita, e i soliti coglioni al semaforo che ti chiamano 'bambolina'! Che poi in effetti c'era tanto di cartello vietato l'accesso ai pedoni' che io c'ho pure la patente, queste cose le ho studiate. Sarebbe stato il colmo farmi scalare i punti a piedi. Tutto ciò a 50 metri dalla stazione di Polizia, che quindi la probabilità che passi una pantera è pure abbastanza alta. Comunque, alla fine i filippini mi hanno indicato la retta via per il ritorno, e ora sono sull'autobus e mi sta venendo il mal di auto, quindi ciao!! P.S. Il passaporto sarà pronto tra due settimane, yeah! Scendo!

domenica 22 luglio 2012

Ci sono delle giornate che cominciano dimmerda e finiscono anche peggio

Mi sono messa sotto il piumone. Che considerate le temperature tropicali da qui a un mese fa, sembrerebbe da matti. Ma stasera l'aria si è rinfrescata. E non solo quella. Ma sorvoliamo per il momento sul meteo, anche se in realtà è proprio quello il responsabile della mia situazione attuale. Mi sto per mettere a dormire sul divano, semi vestita e senza neanche essermi lavata le mani, nè la faccia, ne denti e tutto ciò che di lavabile c'é (compresi milioni di piatti sporchi, che lo sapevo io che dovevo caricare la lavastoviglie prima di uscire...) Ma torniamo alla giornata. Mi sono alzata tardi e vabbè. Mi son messa a studiare anche se la casa era sottosopra, condizione che mi snerva alquanto solitamente, ed ero pure piuttosto presa bene, abbastanza spedita nel lavoro e ho pure fatto qualche pulizia di casa, che vuol dire che ero di buon umore, per fare così tante cose contemporaneamente. Poi peró al pomeriggio è arrivato il temporale, con tanto di grandine. E quindi preoccupata me ne sono sta ain soffitta a mettere i secchi per l'acqua e a raccogliere l'acqua con gli stracci, che anche se non era tantissima, almeno non c'era il rischio che mi cadesse in cucina, e giuro, ho avuto le mie brutte esperienze. Credo che gli allagamenti mi facciano più paura del terremoto. Comunque, dopo l'acqua, il fuoco. Mentre cucinavo per Sara e Lorenzo la pasta e besciamella con mais e tonno (ricetta rubata dalla mensa della statale, forse), ho preso in mano la cucchiaia mentre era rovente, nel vero senso della parola. E quindi mi sono ustionata qualche dita, e stasera, a intermittenza, mi pulsavano le scottature. Poi vabbè. Sono uscita in compagnia, e dovevamo vederci con i soliti del Poli più qualcuno a caso, e pioveva e stavamo sotto le porte a Ticinese, e loro stavano in cerchio e io odio i cerchi. Da ubriaca li odio anche di più. E ho i miei motivi. Cmq, come al solito ho cercato di restarne fuori, romperlo, e ci sono riuscita col risultato che alla fine mi sono alienata da sola. Cmq, la serata così così a chiacchierare, alla fine sono andati giá tutti tranne Andrea (per forza di cose), Roberto e i miei sensi di incertezza e la tristezza e l'aria fresca. Ritorno nella norma come tutti i ritorno in macchina solo con una deviazione e qualche curva presa larga, e un quasi pianto. Ma non sapevo che il peggio doveva ancora venire. A saperlo non mi sarei lamentata del brufolo che mi è uscito in faccia. Cmq, acqua, fuoco, acqua. Il pianerottolo del secondo piano allagato. Panico. Che faccio? Chiamonol sinor Abate che nel mio condominio sembrano tutti morti, chi non c'è. Chi si nasconde. Boh. Alla fine, la portata della perdita è aumentata, abbaim chiuso l'acqua, e domani mattina arriva il figlio della signora Bianchi, come ho coperto che si chiama la vecchia più vecchia del condominio, e credo busserà anche qui, non so perché, e spero che non sia rotto qualche tubodella mia parte, dato che abito giusto sopra di lei. E questo è quanto. Quindi ora sto sul divano ad aspettare che la notti passi in fretta e sinceramente finisca tutto presto non solo la notte, anche la settimana che ho bisogno di vacanza. E certo in questo momento preferirei stare sul mio faro con i miei libri e una tazza di the lontana dal mondo. E preferirei un abbraccio col tuo calore, ma mi accontento del piumone, per questa fresca giornata d'estate che pare quasi giá settembre.