martedì 25 dicembre 2012

Ma tu ci credi a Babbo Natale?


Credo sia ora di andare a dormire. Altrimenti Babbo Natale non arriva!

martedì 9 ottobre 2012

Sciura, Sciurin e Sciuretta

Probabilmente non ho la prontezza di riflessi e la giusta dose di forza di volontà e accia tosta per tirar fuori il telefonino e fare una foto fuori dal finestrino con la gente sul tram che pensa 'che minchia fotografa questa qua?' ma ora so che ho perso la foto della mia vita. Le scene che si presentano davanti agli occhi una volta nella vita, e pure a volerle ricreare, non sarebbe lo stesso.

Quindi armiamoci di pazienza paesologica, come il buon vecchio Franco Arminio, che tanto mi ha fatto penare il suo libro e le sue strambe idee, ma che poi alla fine, sono diventa un po' come lui, e quando passo per la città, 'solo me ne vo per la citta', documento le cose.

La scena, che chiameremo 'sciure in fila al parrucchiere'. Eccole li, le tre sciurette di Niguarda (per chi non lo sapesse, quartiere a nord di Milano), in fila come i tre porcellini. Una magrolina, l'altra normale, l'altra grassoccia. Accomunate dalla stessa pettinatura derivante da bigodinatura (da chiedersi se esiste davvero questa parola). Capelli bianchi. Parlano chiaramente in dialetto milanes perché non riesco a leggere il labiale. Ce n'è un'altra che si avvicina furtiva e le osserva. È il lupo. Vestita in stile più moderno, capelli tinti. Nel frattempo eccole lì, le tre vecchiette, ben allineate sotto l'insegna 'acconciature femminili' (andavano immortalate senza ombra di dubbio, me ne dolgo e me ne pento ora). La scena è stata anche più divertente nel moneto in cui la saracinesca ha cominciato a salire, le tre vecchiette hanno fatto un salto di paura. Risata generale, piroetta di 180 gradi e tutte in fila per entrare.

Sarebbe stata la foto, come 'chi era? (sono una schiappa coi nomi)' e la foto dei poveio in fila alla mensa dei poveri e il cartello pubblicitario sul sogno americani alle spalle.
Lo so, la modestia non mi appartiene.

domenica 7 ottobre 2012

A volte i personaggi dei romanzi scappano dal libro e prendono forma

Ecco che me ne sto lì nel ristorante del botel, l'albergo barca sulla Moldava, a fare colazione, o meglio, a guardare Andrea fare colazione (scorpacciate di pane e salame strano, uova soda e burro e marmellata), mentre sorseggio soltanto un te senza zucchero, che compaiono i due: Lolita e Humbert Humbert, direttamente dal libro di Nabokov che ho finito di leggere qualche settimana fa.
Se avessi voluti cercare di dare due facce che incarnassero i due personaggi del libro, non sarei riuscita a fare di meglio. La ragazzina bionda, pettinatura stravagante, asimmetrica, pantaloncini neri ricavati da vecchi jeans larghi neri, magari del padre, il vero padre. Gambe lunghe, collant ricamati. Andatura sicura, sguardo fiero. È Lolita, non ci sono dubbi. E il tizio con lei, che poteva essere il padre, ma che poteva anche non esserlo. Diciamo il patrigno, che accompagna la figliastra in giro per l'Europa. La giusta età per poter essere il padre, la stessa premura per poter sembrare il padre, lo stesso distacco da poter sembrare il padre. O forse il suo amante.

mercoledì 19 settembre 2012

Odi et Amo, Milano

[8:00 del mattino]
C'è che di solito odio Milano sotto la pioggia. Stamattina la amo.

Ci son giorni che guardo fuori dalla finestra, e vedo che piove, e piango. Stamattina non mi fa così effetto, e nonostante il traffico e la sveglia più che mattutina, mi sento anzi bene e in armonia con la pioggia. Sarà l'umore un po' Kafkiano che mi accompagna, saranno le gocce di pioggia nella pozzanghera che vanno a ritmo di musica, ma ecco che mi sento in armonia. Inusuale.

La situazione intorno a me tralaltro è una di quelle catalogate tra: 'i momenti in cui sei su un autobus ma sarebbe meglio essere altrove'. Descrivo: orde di liceali tra cui mi mimetizzo, e mi fanno sentire l'asociale del momento, anche se in realtà stamattina non parlano tanto fortunatamente, Sono ancora mezzi addormentati, fortunatamente; bus bloccato nel traffico mattutino milanese dell'ora di punta, che è anche peggio in caso di pioggia; signora cinese con toupè e bimbo che sono troppo belli e mi fanno sorridere.

Una menzione speciale va alla playlist della mattina, che è perfetta per la pioggia. Un applauso a iTunes e alla playlist Genius che di solito bestemmio quando schiaccio per sbaglio il pulsante, ma stamattina pure è stato per sbaglio, ma è stato un ottimo sbaglio. Tutto a partire da una canzone dei Verdena.

[8:26 Ospedale Sacco]

Ok, ora che sono bagnata come un pulcino, giusto in tempo per scendere dall'autobus e raggiungere il reparto di radiologia, non so se la amo ancora così tanto, Milano sotto il diluvio.

Cmq correre sotto la pioggia ascoltando i Sigur Ros val bene una doccia.

[edit 9:36]
Già di ritorno a con la radiografia al torace fatta. Sembrava una cosa tanto complicata: dottoressa irraggiungibile per la prescrizione, prenotazione impossibile per diagnosi blanda, e invece neanche la coda ho dovuto fare e le vecchie sciure mi hanno chiamato signora anche se sembro una liceale in incognito. E tecnico radiologo molto figo, direi. Dopo l'esito positivo per l'ammissione alla specialistica, un altro passettino verso il Giappone.

mercoledì 12 settembre 2012

L'amore mi fa male

Probabilmente è così. Meglio stare soli. Dopo un po' si ci fa l'abitudine.
Invece quando si è in coppia, due cuori e una capanna, ma resti solo tu e la capanna, allora sì che ti senti sola.
Poi magari non resti neanche tanto sola, ma arriva la gelosia, che manco ci fai caso, ma è lì che ti perseguita. E se poi ti viene a trovare con la cugina paranoia, allora sono cazzi.

sabato 25 agosto 2012

Trenitalia mi metti ansia

cheppalleduecoglioni comprare i biglietti del treno, soprattutto ora che i prezzi sono saliti alle stelle, e bisognerebbe sborsare il centone per ogni tratta se non fosse che io ci sto abbastanza attenta, alle offerte, fortunatamente. Poi ti vedi spuntare quei biglietti da 9 euro, e un attimo dopo non ci sono più. Che il sito delle frecce.it è così, riesci a intuire che qualcun altro è lì come te che sta cercando di trovare un biglietto economico sul dinamico sito che funziona una volta sì e una no, e te lo frega pure, oppure dopo il quarto d'ora di limbo, il biglietto ritorna sul mercato e pensi, chissà perchè non l'ha preso più, magari aveva messo su il caffè, si è distratto ed il tempo è scaduto, oppure ha cambiato idea, beh, l'importante che stia bene. Che ti preoccupi pure, se uno di lascia sfuggire l'affarone.

Tutto 'sto casino indecifrabile anche per me che l'ho scritto per dire che ho comprato il biglietto del ritorno a Milano.

venerdì 17 agosto 2012

Avrei dovuto dar retta all'oroscopo

Uno dei processi più famigerati della storia si svolse ad Atene nel 399 a.C.. A maggioranza, 501 giurati riconobbero il filosofo Socrate colpevole di empietà e di esercitare una cattiva influenza sui giovani. In cosa consisteva la sua empietà? Nel “non riconoscere gli dei della città“ e nell’“aver introdotto nuove divinità”. E così quel grande uomo fu condannato a morte. Questo per ricordarti che solo perché lo credono in molti, non significa che qualcosa sia vero o importante o di valore. Tienilo bene a mente, perché sei in una fase nella quale sarebbe saggio da parte tua sfuggire a una tendenza diffusa. Tu e il pensiero di gruppo non siete amici.

Lo aveva detto l'oroscopo di oggi, darò la colpa a lui. (ahah, che io manco lo leggo l'oroscopo, ma per colpa di una mia amica appassionata, ultimamente mi diverto, e poi questo in particolare mi piace leggerlo. ma questa è un'altra storia)

"Tu e il pensiero di gruppo non siete amici":
traduci "il pensiero di gruppo" come "il pensiero delle pecore".
e io aggiungo: "meglio farsi odiare da certe persone che sentirsi una pecora come loro".
e gliel'ho anche detto, chissà se 'sta gente ha la prontezza per capire certe cose.

Ma cosa è successo, quindi?
È successo che c'è questa festa a Pellare che si chiama ReWine, già Notti di Bacco, e io non ci sono mai stata ma mi dicono che la gente beve soltanto, e c'è talmente tanta di quella gente che non si riesce a camminare. E infatti, la fila delle macchine cominciava tre chilometri prima della meta. E allora io, scelta come autista della serata, dopo un po' di fila, mi sono rifiutata di continuare la strada e far prendere fuoco alla macchina in fila in salita, freno, frizione, prima marcia, accelera e vai. E siamo tornati a casa.

La cosa che mi faceva incavolare di più era sentirmi stupida per stare in fila per una cosa che neanche mi sarebbe piaciuta, probabilmente.
E io, odio sentirmi stupida. Odio essere una pecora tra le pecore. Piuttosto pecora nera.

Poi, considerazioni personali sulla festa.
Nel Cilento non c'è niente da fare, e questo è risaputo. La gente non sa come passare il tempo e nello stesso tempo non si applica per cambiare la situazione ma vive nell'otium.
In estate, tra sagre e turisti e il mare, la situazione si anima un pochino.
Ma perché tra tutte le opzioni, stasera tutto il Cilento si è svegliato ed è partito per andare ad ubriacarsi?

Che poi io avevo proprosto di farla a piedi, cosa vuoi che siano 2 kilometri in compagnia, se io li faccio ogni giorno per andare in università.
Figuriamoci! Nessun sacrificio neanche per il Dio Bacco, di questi tempi.

sabato 4 agosto 2012

Ritorno a casa. Giorno 2

Non mangiavo una kinder brioss da anni. La kinder brioss è quella brioche alla marmellata d'albicocca che tutti i bimbi odiano. Si sbriciola in mano. E quindi, da bambini, quando si scoppiavano i sacchetti delle brioche per aprirle, con la kinder bioss l'operazione non era proprio immaginabile. Comunque, la kinder brioss m'ha fatto un po' ritornare bambina, come m'ha fatto ritornare bambina l'amaca dalla quale sto scrivendo, e l'altalena che mio padre e mio zio stanno costruendo. E persino Lorenzo mio fratello convinto sostenitore del non-ritorno a casa per le vacanze, sentendo che abbiamo messo l'amaca qui a Eremiti, m'ha detto che gli é venuta voglia di tornare. E non ci posso fare niente quindi se tutto questo mi ricorda di quand'eravamo piccoli e facevamo a gara a chi doveva mettersi sull'amaca a leggere. E i progetti di costruire la piscina, che finalmente ora c'è. E il tiro al bersaglio con l'arco, e la sdraio che spostavo come si spostava l'ombra. E poi a periodi c'erano anche i miei cugini dal nord, e facevamo il karaoke con tanto di microfono e amplificatore veri. E la pianola e mio zio che suonava alla chitarra sempre e solo 'generale dietro la collina'. E niente televisione. Ora la televisione c'è, ci sono due amache, la tenda in giardino, la doccia nebulizzante. Peró Eremiti è sempre Eremiti. C'è sempre la dogana all'inizio del paese. Le facce son cambiate, ora c'è anche il maestro Pietro in pensione che presiede al posto di blocco: 'ma tu, a chi si' figlio?' Alle 6 e 30 il sole è già tramontato dietro il monte Cavallara, e ci siamo fatti un the caldo, perché a Eremiti, anche se oggi c'erano 40 gradi, la sera si sta sempre bene. Sono contenta che anche i miei cuginetti più piccoli passeranno finalmente un'estate a Eremiti. Forse non tutti i mali vengono per nuocere. Ma questa è un'altra lunga storia. Mentre mio padre e mio zio litigano su come montare il canestro, vado ad aiutare mia mamma ad innaffiare l'orto.

martedì 31 luglio 2012

Annalinda va alla polizia

13 minuti di attesa alla fermata dell'autobus a Comasina. Si, perché in realtà l'autobus passava davanti la stazione di polizia ma io son scesa prima dei binari del treno, quindi la strada era bloccata dalla ferrovia, e le opzioni erano scendere in metro e passare dall'altro lato oppure quello che ho fatto io, ovvero camminare su una strada riservata alle solo auto. Ma la signora con la barba che mi ha dato le indicazioni m'ha detto 'vai che c'è il marciapiede, vai che ci passano tutti'. Si, forse ci passano gli arabi ubriachi di sera, i cinesi in bicicletta che quelli vanno dappertutto con i loro carretti. Non le ragazzette vestite carine con il vestito a pois corto e i capelli lunghi sciolti e fluenti (in realtà trattasi di vestito sciatto, e capelli da lavare dati i 40 gradi all'ombra della pensilina dell'autobus). Comunque, il marciapiedi non era poi proprio largo, le auto a tutta velocità che prendono la rincorsa in discesa per la salita, e i soliti coglioni al semaforo che ti chiamano 'bambolina'! Che poi in effetti c'era tanto di cartello vietato l'accesso ai pedoni' che io c'ho pure la patente, queste cose le ho studiate. Sarebbe stato il colmo farmi scalare i punti a piedi. Tutto ciò a 50 metri dalla stazione di Polizia, che quindi la probabilità che passi una pantera è pure abbastanza alta. Comunque, alla fine i filippini mi hanno indicato la retta via per il ritorno, e ora sono sull'autobus e mi sta venendo il mal di auto, quindi ciao!! P.S. Il passaporto sarà pronto tra due settimane, yeah! Scendo!

domenica 22 luglio 2012

Ci sono delle giornate che cominciano dimmerda e finiscono anche peggio

Mi sono messa sotto il piumone. Che considerate le temperature tropicali da qui a un mese fa, sembrerebbe da matti. Ma stasera l'aria si è rinfrescata. E non solo quella. Ma sorvoliamo per il momento sul meteo, anche se in realtà è proprio quello il responsabile della mia situazione attuale. Mi sto per mettere a dormire sul divano, semi vestita e senza neanche essermi lavata le mani, nè la faccia, ne denti e tutto ciò che di lavabile c'é (compresi milioni di piatti sporchi, che lo sapevo io che dovevo caricare la lavastoviglie prima di uscire...) Ma torniamo alla giornata. Mi sono alzata tardi e vabbè. Mi son messa a studiare anche se la casa era sottosopra, condizione che mi snerva alquanto solitamente, ed ero pure piuttosto presa bene, abbastanza spedita nel lavoro e ho pure fatto qualche pulizia di casa, che vuol dire che ero di buon umore, per fare così tante cose contemporaneamente. Poi peró al pomeriggio è arrivato il temporale, con tanto di grandine. E quindi preoccupata me ne sono sta ain soffitta a mettere i secchi per l'acqua e a raccogliere l'acqua con gli stracci, che anche se non era tantissima, almeno non c'era il rischio che mi cadesse in cucina, e giuro, ho avuto le mie brutte esperienze. Credo che gli allagamenti mi facciano più paura del terremoto. Comunque, dopo l'acqua, il fuoco. Mentre cucinavo per Sara e Lorenzo la pasta e besciamella con mais e tonno (ricetta rubata dalla mensa della statale, forse), ho preso in mano la cucchiaia mentre era rovente, nel vero senso della parola. E quindi mi sono ustionata qualche dita, e stasera, a intermittenza, mi pulsavano le scottature. Poi vabbè. Sono uscita in compagnia, e dovevamo vederci con i soliti del Poli più qualcuno a caso, e pioveva e stavamo sotto le porte a Ticinese, e loro stavano in cerchio e io odio i cerchi. Da ubriaca li odio anche di più. E ho i miei motivi. Cmq, come al solito ho cercato di restarne fuori, romperlo, e ci sono riuscita col risultato che alla fine mi sono alienata da sola. Cmq, la serata così così a chiacchierare, alla fine sono andati giá tutti tranne Andrea (per forza di cose), Roberto e i miei sensi di incertezza e la tristezza e l'aria fresca. Ritorno nella norma come tutti i ritorno in macchina solo con una deviazione e qualche curva presa larga, e un quasi pianto. Ma non sapevo che il peggio doveva ancora venire. A saperlo non mi sarei lamentata del brufolo che mi è uscito in faccia. Cmq, acqua, fuoco, acqua. Il pianerottolo del secondo piano allagato. Panico. Che faccio? Chiamonol sinor Abate che nel mio condominio sembrano tutti morti, chi non c'è. Chi si nasconde. Boh. Alla fine, la portata della perdita è aumentata, abbaim chiuso l'acqua, e domani mattina arriva il figlio della signora Bianchi, come ho coperto che si chiama la vecchia più vecchia del condominio, e credo busserà anche qui, non so perché, e spero che non sia rotto qualche tubodella mia parte, dato che abito giusto sopra di lei. E questo è quanto. Quindi ora sto sul divano ad aspettare che la notti passi in fretta e sinceramente finisca tutto presto non solo la notte, anche la settimana che ho bisogno di vacanza. E certo in questo momento preferirei stare sul mio faro con i miei libri e una tazza di the lontana dal mondo. E preferirei un abbraccio col tuo calore, ma mi accontento del piumone, per questa fresca giornata d'estate che pare quasi giá settembre.

giovedì 21 giugno 2012

Facebook poni in noi false speranze, sappilo

In realtà stavo scrivendo la tesi. Ma dopo aver scritto 10 righe word è andato in crash. Ovviamente non avevo salvato. Quindi ora non mi va di riscrivere. Mi metto poi a scrivere con calma dopo pranzo, che non sto neanche comoda seduta, su 'sta panchina, mi sto facendo il culo quadro letteralmente. E nel giro di mezzora non sarò neanche più all'ombra, quindi non si vedrà una beata cippa sul monitor. Oltre al fatto che comincerò a fondere dal caldo, e con me il mac e il salame che comprato per farmi il panino.
Comunque, per la cronaca sto al Solarium. Che non è un solarium, è solo un posto al Politecnico che si chiama così perchè qui hanno idee strane sul dare nomi alle cose. Che poi, il Solarium è praticamente il tetto dell'Acquario, l'aula studio.
Sì, l'ho scritto pure su facebook dove mi trovo. Ora, secondo gli spot di facebook tu scrivi dove ti trovi, e nel giro di 5 minuti dovresti ritrovarti circondata da amici, che nel frattempo hanno letto il tuo status che dice che hai pure fame, e dovrebbero arrivare magari con una pizza facendo cou-cou. E invece sto qui sola a scrivere sul blog, e gli amici neanche agli sms rispondono. Forever alone.

giovedì 24 maggio 2012

Caro Francis Scott Fitzgerald, ci sentiamo domani, che oggi devo studiare.


Ma no, certo che preferirei stare con te, ma sai, il dovere chiama.
Sì, è vero che anche ieri ti ho un pochino trascurata, ma ero con i miei amici a studiare (anche se hai ragione, alla fine non ho studiato mica tanto).
Tra l'altro, dove eravamo rimasti? Ah, sì, mi stavi parlando delle vacanze d'inverno, in Svizzera credo.
Dai, comincio a studiare, e se riesco a finire in tempo, ti prometto di dedicarti un pochino di tempo.
A presto!

domenica 13 maggio 2012

La parte peggiore del viaggio è il ritorno

Ieri c'erano 30 gradi a Milano, un'afa schifosa e un sole spento. Oggi la temperatura è scesa di 15 gradi, il cielo è immobile, le nuvole basse, nessun orizzonte.

E pensare che l'altro ieri ero su una spiaggia della Côte Vermeille, Costa Vermiglia in italiano, che è quel tratto di costa alla fine della Francia, fino ai Pirenei. Giuro che mi viene da piangere al solo pensiero.


lunedì 30 aprile 2012

Buona festa del lavoro, ma se avessi un lavoro la festa sarebbe più bella

Oggi è il giorno dei giorni pigri. Quei giorni in cui la colazione dura due ore, e si passa direttamente al pranzo veloce. In più, piove. In più sarei dovuta uscire per andare a fare l'abbonamento dell'atm dato che è l'ultimo del mese. Odio uscire quando piove, non so mai cosa mettermi, non si sa se fa freddo, se fa caldo, se c'è il vento, inoltre mi ero appena lavata i capelli quindi le bestemmie. Alla fine sono uscita di casa come una barbona elegante. La cosa più costosa che avevo indosso era il cappello, 17 euri scontato al 50% da banana repubblic, quindi pure di una certa classe. Al secondo posto il reggiseno, sui 13 euri, dopodichè una media 7 euro al pezzo, comprese scarpe e borsa. Nonostante ciò, pareva dovessi andare a un matrimonio.

Comunque me ne sono andata col mio bell'ombrellino a pois (o polkadot, qualsivoglia) scassato. Sì, uno dei miei tentativi falliti di riparare qualcosa di appena rotto e ridurlo in qualcosa di inutilizzabile: in questo caso, un buco nell'ombrello, ma sono dettagli.
Comunque, ero uscita per andare a fare l'abbonamento, e alla fine mi sono ritrovata in libreria in centro, e dopodichè al supermercato (ma in entrambi i posti povera in canna, quindi non ho dovuto frenare le tentazioni)

Ecco, dicevo, essendo fine mese, e quindi povera, mi son dovuta trattenere dal comprare libri. Mio fratello doveva prendersi l'ultimo (quindi il nono, o il decimo, ho perso il conto) delle "Cronache del ghiaccio e del fuoco", quello di Game of Thrones, per intenderci. Che gli altri li avevo presi tutti in blocco al Mercatino dell'usato a 2 euro l'uno, così tanto per, e mo fratello si è appassionato alla serie. Giusto in tempo prima che li rivendessi a mia volta.
Comunque, dicevo che io non ho comprato niente, ma ora ho una wishlist lunga quando la lista della spesa che pure dovrò fare.
Una lunga sfilza di titoli tra gli Adelphi, che tralaltro erano pure scontati oggi: In Patagonia, La versione di Barney, Zia Mame, Il giorno della civetta, La leggenda del santo bevitore, Il rogo di Berlino, tra quelli che mi ricordo ora. Poi tutti quelli di Murakami, tutti i racconti di Philip K. Dick, che ho un po' che non leggo niente di suo. Poi un inedito di Douglas Adams. E tanti tanti altri libri.

Poi sono andata all'esselunga per comprare qualcosa per domani che è il primo maggio, che mi avevano invitato a una grigliata, ma dato che sicuramente pioverà, e tralaltro dovrei studiare, e poi i mezzi smettono di andare alle 7 e 30 e chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori, e allora me ne sto a casa, che è meglio. E mi faccio la grigliatina col grill elettrico e balcone aperto, e mi guardo il concerto del primo maggio, come in gioventù. Quindi, essendo povera perchè fine mese, ho preso le salsicce e una birra San Miguel da 1 litro a 1 euro.

Come diceva quella canzone: "too much month left at the end of the money!"