martedì 19 novembre 2013

Ho una vita sregolata ma quando tento di fare le cose giuste poi sono le cose ad essere sregolate.

Sono in un aula vuota al Poli, per la precisione quella in cui facevo "Scenografie di Luce" l'anno scorso. Ogni tanto la luce si spegne da sola dato che c'è il sensore di movimento. E dato che ci sono solo io, si spegne spesso, dato che i miei movimenti sono minimi. E ogni volta mi prende un colpo. E sembra che stia piovendo qui dentro, c'è l'acqua che scorre giù per una grondaia che passa nel bel mezzo del stanza, suppongo. 

Certo, avrei di meglio da fare che scrivere su un blog che nessuno legge.
Ma mentre faccio colazione con una focaccia, passo il tempo.

Anche stamattina mi son svegliata alle 7 dopo aver dormito solo 4 ore, un po' colpa degli zombie, un po' colpa del fratello che c'ha l'insonnia, un po' colpa della pizza che proprio non ci riuscivo a digerirla. Ma son saltata giù dal letto con tutta la buona volontà, mi son fatta lo shampoo, ho bevuto un tè, mi son sorbita i discorsi di mio fratello su Games of Thrones [i libri, non la serie] che mi raccontava di personaggi, di popoli, di territori, di schivitù. Ce l'ho messa tutta a prepararmi senza buttarmi sul divano per dormire "altri 5 minuti", ce l'ho messa tutta per uscire di casa e andare in uni sotto il diluvio universale. 

E niente, l'unica volta, e dico l'unica volta che arrivo a lezione di "Cultura del Cinema" in orario, la lezione non c'è causa interruzione delle lezioni per workshop.
Detto questo, era meglio restare a casa a dormire.
Chissà se esiste un aula per dormire come quella che c'era alla Musashino Art University anche qui al Politecnico. 

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